[Foto credit Museo civico del Risorgimento | Istituzione Bologna Musei]
Esteso su una superficie
di circa 30 ettari, il cimitero della Certosa di Bologna è tra i più
grandi d’Europa e tra quelli di maggiore pregio storico-artistico sul
territorio nazionale.
Alle opere custodite al
suo interno, si affiancano le aree destinate al riposo dei defunti, con spazi
riservati rispettivamente al cimitero ebraico e quello degli
evangelici.
Il Cimitero della Certosa
ospita anche un campo
di pregio,
dedicato
alle sepolture, che si caratterizza per la particolare cura del verde e le
concessioni di durata superiore allo standard.
Restaurato di recente e
messo a disposizione della cittadinanza, il Pantheon è invece riservato
alle cerimonie
laiche di commiato, per le quali la Certosa mette a disposizione
anche la possibilità di avvalersi di un cerimoniere funebre accreditato.
Storia
e luoghi
È lungo il percorso,
costellato di opere d’arte, avvenimenti storici e vicende umane, che ha portato
la Certosa di Bologna allo splendore attuale.
Fondato nel 1801, il Cimitero della Certosa viene edificato a partire dalle strutture di un ex
convento certosino del XIV secolo, di cui la chiesa di San Girolamo è
ancora oggi pregevole testimonianza.
Posizionato nelle sue
immediate vicinanze e cuore del cimitero monumentale, il Chiostro Terzo
è caratterizzato dallo stile neoclassico locale, con un progressivo passaggio
dalle iniziali tombe dipinte, alle opere in stucco e scagliola e, dalla metà
del XIX secolo, a quelle più preziose in marmo e bronzo.
L’intero
complesso – con logge, chiostri ed edifici, realizzati dal XV secolo a oggi, e sempre
più monumentali – ospita pitture, sculture e opere dei principali artisti
bolognesi.
Al suo interno
riposano figure importanti della storia locale e nazionale tra cui lo statista Marco
Minghetti, i pittori Giorgio Morandi e Bruno Saetti; il
premio Nobel Giosué Carducci e lo scrittore Riccardo Bacchelli;
il cantante d’opera Carlo Broschi detto Farinelli; il compositore Ottorino
Respighi e il cantante Lucio Dalla; i fondatori delle aziende
Maserati e Ducati e della casa editrice Zanichelli.
La Certosa, irrinunciabile
oggetto di visita anche durante l’Ottocento, è stata ammirata dal vivo da
figure di primissimo piano come Lord Byron, Charles Dickens e Sigmund
Freud.
Oggi, passeggiare
tra i chiostri della Certosa significa poter riscoprire opere di epoche e stili
differenti, intercettando elementi di gusto verista, del neoclassico tipico del
Ventennio, come anche alcuni tra i migliori esempi del liberty italiano.
Nell'anno 2021 il Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna viene dichiarato patrimonio dell'UNESCO.
Museo a cielo
aperto di Bologna, la Certosa è aperta tutti i giorni per una visita.
Approfondisci
la storia della Certosa sul sito Storia e memoria di Bologna, a cura di Settore Musei Civici Bologna.