A recuperarle il Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Bologna
Si è svolta oggi al Pantheon, all’interno del cimitero monumentale, la cerimonia di restituzione delle quattro lesene in marmo bianco di Carrara risalenti alla fine del XIX secolo e trafugate dalla Certosa nel lontano 1992.
Le ha riconsegnate il Comandante del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Bologna, Tenente Colonnello Giuseppe De Gori, alla Delegata del Sindaco alla Cultura di Bologna e Città metropolitana, Elena Di Gioia.
La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Regionale Musei Emilia-Romagna, Giorgio Cozzolino; del Presidente di Bologna Servizi Cimiteriali, Simone Spataro e del Referente del progetto di valorizzazione della Certosa, Museo civico del Risorgimento | Settore Musei Civici di Bologna, Roberto Martorelli.
«Abbiamo accolto molto positivamente la notizia di questo ritrovamento. - dichiara Simone Spataro, Presidente di Bologna Servizi Cimiteriali - Un ritrovamento importante sia per il valore storico-artistico delle lesene recuperate, sia come testimonianza dell’impegno profuso da parte dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale per il buon esito dell’operazione. La tutela delle opere d'arte e di pregio conservate in Certosa è una loro e nostra priorità. In qualità di soggetto gestore dei cimiteri cittadini, Bologna Servizi Cimiteriali è coinvolta in numerose azioni e attività per la conservazione del patrimonio storico-artistico della Certosa. In questo senso, le opere di restauro e manutenzione, come anche il programma di eventi e iniziative portati avanti grazie al Settore Musei Civici Bologna | Museo civico del Risorgimento, all’Associazione Amici della Certosa di Bologna e al Laboratorio di spolveratura, sono da considerare contributi significativi nella giusta direzione. A questi interventi si aggiungono le risorse che BSC destina ogni anno ai servizi di sorveglianza all’interno dei cimiteri di Bologna. Poiché la superficie su cui si estende la Certosa - si tratta di circa 27 ettari - rende impossibile una vigilanza capillare degli spazi, risulta particolarmente importante il supporto e l'aiuto da parte dei Carabinieri e di tutte le istituzioni, associazioni e soggetti privati interessati alla preservazione del nostro grande museo a cielo aperto».